Seconda Domenica di Avvento
"Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici"
Introduzione
- quella dell’ingresso: Il signore verrà a salvare i popoli…
- del salmo: Vieni, Signore Re di Giustizia e di pace…
- e del vangelo: Preparate la via del Signore…
Le tre antifone nel suo insieme ci mette in sintonia allo spirito dell’avvento in generale, e in particolare, al tema di questa seconda settimana di attesa del Signore Gesù.
Una domanda iniziale per impostare meglio la riflessione:
Quale è la forma più accurata di preparare e di attendere la venuta del Signore Gesù?
Il vangelo di questa seconda domenica di avvento ci presenta la figura di Giovanni il Battista, nelle sue parole e vita troviamo qualche chiave di lettura e di interpretazione per rispondere alla nostra domanda iniziale: Come prepararci in questo tempo di attesa?
Vi presento questo itinerario:
1- Cercare la conversione di mente, di cuore e di azioni.
2- Rispondere con prontezza all’invito della conversione
3- Testimoniare con gioia la vita nuova nello spirito di comunione
1- Per cercare la conversione di mente, di cuore e di azioni dobbiamo prestare attenzioni a:
- mente: pensieri
- cuore: sentimenti, affetti, emozioni.
- Azioni: atteggiamenti, comportamenti (frutti di conversione)
La predicazione di Giovanni aveva come scopo principale il annuncio della vicinanza del Regno dei cieli e di preparare la venuta del Signore Gesù. L’invito alla conversione è indirizzato a “tutti”, ma particolarmente ai farisei e i sadducei, dice il vangelista Matteo, “vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battessimo…”
Perché loro? I farisei e i sadducei credevano che la conversione si trattava di un fatto mentale che non implicava la totalità della persona. Loro si limitavano di compiere i comandamenti della legge e trascuravano i comandamento più principale e importante: la carità verso gli altri (peccatori).
Nella prospettiva dei farisei “la conversione” era qualcosa che riguardava allo formale…ma che non toccava la profondità del cuore. La conversione che annuncia e proclama, addirittura dice Matteo: grida, si tratta di un “invito” al cambio totale e radicale del nostro rapporto con Dio e con gli altri.
La conversione allora, prima di tutto, è ricostruire un rapporto nuovo con Dio e con gli altri.
2- Per rispondere con prontezza all’invito della conversione. Il vangelista Matteo riporta le parole del profeta Isaia come anticipo della missione di Giovanni: “voce di uno che grida nel deserto…”. Nel invito di Giovanni troviamo un annuncio che diventa un’urgenza, in cui non c’è tempo per sprecare e pensare. Convertitevi! È un imperativo non soltanto un “invito”…dobbiamo allora prendere la decisione adesso!
La conversione è anche la nostra risposta generosa alla Grazia di Dio.
3- E in fine, per testimoniare con gioia la vita nuova nello spirito di comunione, come frutto della nostra conversione possiamo estrarre dalle parole del profeta Isaia della prima lettura. Il profeta ci presenta un mondo di bellezza, armonia e di comunione totale tra: l’uomo e Dio, l’uomo e uomo e l’uomo e natura. La descrizione del profeta ci aiuta a capire che la missione dei cristiani oggi è proprio costruire un mondo umano più bello, pacifico, rispettoso e solidale tra uomo e uomo e tra uomo natura, come espressione della nostra comunione con Dio.
Da questa prospettiva la conversione è ricostruire un nuovo rapporto con Dio, con gli altri e con la natura.
Che la parola e la vita del Battista dirigano i nostri passi sulla via di una conversione profonda, che ci riporti alla radice del nostro vero essere: vivere in comunione profonda e totale.
Sia lodato Gesù Cristo…Sempre sia lodato!!!