Relazionarsi con gli altri è un arte che, come tutte le arti, va imparata
Sto lavorando sul tema dell'esperienza "face to face" o della comunicazione interpersonale, quindi vi presento qualche righe pressi dal libro di Enrico Cheli che mi pare interessante e sommamente emergente. Lui propone queste cose:
1- Imparare a relazionarsi
2- Per una comunicazione "sana" è necessario passare dall'egocentrismo alla consapevolezza dell'altro
3- Comunicare = esprimere + ascoltare attivamente
Possiamo rappresentare questa contemporaneità tra espressività e ascolto mediante il simbolo taoista del Tai Chi Tu che rappresenta l'interazione dinamica tra i principi opposti e complementari Yin (lato femminile della comunicazione) e Yang (lato maschile della comunicazione).
Spiegazione del simbolo:
- Metà bianca: è l'espressività. Qui c'è una piccola area rotonda nera che ci ricorda che mentre esprimiamo possiamo e dobbiamo anche ascoltare: ascoltare noi stessi e ascoltare/osservare le reazioni dell'altro.
- Metà nera: è l'ascolto. Qui c'è il cerchietto bianco e ci ricorda che mentre ascoltiamo esprimiamo al contempo molti messaggi non verbali: segnali di attenzione, di contatto, di approvazione, ma anche di disattenzione o di dissenso.
Riflettere su queste affermazioni...
"Le relazioni con gli altri incidono a fondo sul nostro benessere psicofisico e possono renderci felici a realizzati oppure amareggiati, irritati, depressi, fino anche a favorire l'insorgere di vere e proprie patologie psicosociali, psicoemotive e psicosomatiche" (Cheli, 2008, p. 1)
"Ci troviamo in una fase di transizione in cui le persone desiderano orientare le loro relazioni in funzione di nuovi bisogni, nuove speranze, nuovi valori, ma ancora non hanno imparato nuove e più adeguati modi di comunicare e relazionarsi e soprattutto non hanno sviluppato la capacità di autodeterminarsi, usando la propria consapevolezza per compiere le scelte, invece si seguire ciecamente vie prestabilite da altri" (Cheli, 2008, p. 42).
Sette passi per trasformare le proprie relazioni: (Cheli, 2008, pp. 46-48)
"I rapporti interpersonali come specchio dei rapporti con se stessi"
1- Riconoscere che ci sono un problema e un disagio: se non si riconosce che le cose non vanno bene come si vorrebbe e si finge che tutto vada per il meglio non avremo alcuna motivazione a cambiare.
2- Sapere che si può migliorare e che non è mai troppo tardi per farlo.
3- Venire a conoscenza delle cause socioculturali, psicologiche e comunicazionali di tali problematiche.
4- Acuire la consapevolezza di sè, cioè la capacità di portare attenzione cosciente a ciò che avviene dentro e fuori di noi, di rendersi conto di quanto accade in noi e attorno a noi nel momento stesso in cui accade e con distacco emotivo, cioè come se lo si guardasse dall'esterno. [...] Solo comprendendo le proprie reazioni emotive e conflitti interiori si potranno davvero comprendere quelli degli altri; solo prendendo coscienza delle proprie maschere si potranno aiutare gli altri a liberarsi dalle loro, così da instaurare una relazione veramente spontanea, sincera e costruttiva.
5- Capacità di osservare distaccatamente le altre persone e le situazioni relazionali che ci troviamo a vivere con loro.
6- Prendere le distanze dalle proprie abitudini comunicativo-relazionale, disidentificandosene.
7- Sviluppare un atteggiamento fiducioso e positivo nei confronto dell'esistenza, vedendola come una continua fonte di apprendimento i cui ogni accadimento, ogni situazioni, ogni relazioni può insegnarci qualcosa sulla vita e soprattutto su noi stessi.
Per approfondire di più: Cheli E. (2008), Le relazioni interpersonali, Milano, Xenia.